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Le principali domande e risposte su usi ed abusi del caffè L' organizzazione mondiale della sanità ha definito il caffè come un elemento dietetico non nutriente. In realtà è assai più di questo, sia per la sua capacità di dar tono sia perché, per molti di noi, rappresenta soprattutto un' abitudine, un piacere, un modo per iniziare la giornata o per interrompere il lavoro o un pretesto per scambiare quattro chiacchiere con un amico. Il caffè è talmente radicato nelle nostre abitudini che lo consideriamo addirittura una specie di bevanda nazionale, tanto che, secondo una ricerca della Demoskopea del 1986, solo il 10 per cento della popolazione Italiana non ne consuma mai. In Italia ne sono bevute 90 milioni di tazzine al giorno e nel mondo, un miliardo e mezzo. Da queste cifre si capisce perché sia così importante riuscire a definire gli effetti del caffè sull' organismo. Purtroppo, però, non è per nulla semplice isolare questi effetti da quelli legati ad altre abitudini, quali ad esempio il fumo. Si tratta, pertanto, di una ricerca assai complessa, anche perché è difficile riuscire a definire i reali consumi di caffè, e caffeina, sia per la disuguaglianza delle misure utilizzate, sia per la disomogeneita della composizione della bevanda che dipende dal tipo di preparazione, dalla varietà dei chicchi utilizzati, dalla tecnica di torrefazione, dalla quantità di polvere utilizzata e così via. C'è poi un altro aspetto da rilevare: la maggior parte degli effetti attribuiti al caffè sono in realtà riconducibili alla caffeina che, però non è l' unica sostanza attiva del caffè in quanto ce ne sono un centinaio che possono avere effetti diversi sull 'organismo. Tuttavia in base alle attuali conoscenze, si può in ogni modo cercare di rispondere ad alcuni fra i più comuni quesiti riguardanti caffè, caffeina e salute
E' vero che il caffè non fa dormire? Fra
gli effetti più noti del caffè, o meglio della caffeina,
vi è la sua capacità di tirar su e questo è senz'
altro uno dei motivi per cui si beve. Infatti, la caffeina, alle dosi
abitualmente consumate con il caffè, stimola la vigilanza ovvero
la capacità di mantenere costante l' attenzione eseguendo compiti
lunghi e monotoni e a piccole dosi, ha effetti positivi sull' umore, soltanto
nei saltuari può invece provocare tensione e nervosismo. E' vero che non c'è alcuna controindicazione all' uso del caffè in una dieta dimagrante? Sì, dato che l' apporto calorico del caffè è del tutto irrisorio, a meno che, ovviamente, non sia aggiunto zucchero. C'è inoltre da rilevare il ruolo positivo svolto dalla caffeina nello stimolare il consumo calorico sia nei soggetti di peso normale, sia negli obesi. Sembra, addirittura che la somministrazione di 450 mg di caffeina(pari circa a cinque tazzine di caffè), comporti un aumento del dispendio energetico complessivo di: 80-150 calorie il giorno con un effetto meno marcato nei soggetti di peso normale, e più evidente in coloro che sono stati obesi. Tuttavia, non tutti i ricercatori concordano su questo punto, anche perché l' effetto dipenderebbe molto della variabilita individuale oltre che dall' abitudine o meno di bere caffè.
A
parte il fatto che da secoli è utilizzato per i suoi effetti stimolanti
sul sistema nervoso centrale e per la sua efficacia nel diminuire la sensazione
della fatica fisica, il caffè oltre ad essere una buona fonte di
potassio, ha anche altri effetti positivi. Infatti, determina una broncodilatazione
nei giovani asmatici e un suo consumo moderato ritarda la comparsa del
dolore anginoso nelle persone sofferenti di cuore. Inoltre, una tazzina
di caffè assunta dopo mangiato previene l' insorgenza dell' ipotensione
postprandiale nelle persone anziane. E' vero che il caffè ha un effetto diuretico? Sì, ma soprattutto in chi non è abituato a berne, mentre nella gran parte dei bevitori quest' effettoè annullato .E' vero che chi è abituato a bere caffè può andare incontro a dei disturbi sospendendone repentinamente il consumo?Ad alcuni può accadere di avvertire qualche sintomo d' astinenza, come mal di testa o nausea, sintomi che però non durano a lungo. I forti bevitori possono ridurre la quantità di caffè o passare al tipo decaffeinato senza particolari difficoltà, soprattutto se lo fanno con gradualità
Per
molti anni si è sospettata l' esistenza una associazione tra consumo
di caffè e malattie cardiovascolari, in particolare la malattia
coronarica. E' vero che il caffè aumenta il rischio del tumore? Sembra
proprio di poterlo escludere, soprattutto per quanto riguarda le neoplasie
della cavita orale, dell' esofago, dello stomaco, del fegato, del seno,
dell' ovaio, del rene, del sistema linfatico, e anche del pancreas. E' vero che il caffè può influire sulla fertilità o sullo stato di salute del nascituro? La
caffeina, è stata accusata di ridurre la fertilità femminile
e si è anche ipotizzata una relazione tra, malformazioni congenite
e consumo di caffè o di caffeina da parte della madre. Quando è consigliabile limitarne il consumo? Il
medico può raccomandare di evitare o limitare la caffeina, e quindi
anche il caffè, quando siano presenti problemi d' ipertensione
o in caso d' attacchi cardiaci recenti o di aritmia, dato che, in alcuni
soggetti, la caffeina può causare extrasistoli o temporanei rialzi
della pressione. A parte situazioni particolari, quale può essere considerata una dose accettabile? E' difficile rispondere a questa domanda, sia perché dipende dalla variabilita individuale sia perché il caffè ha delle caratteristiche troppo poco omogenee: per esempio, il caffè bevuto nel nord Europa è molto più diluito del nostro, anche perché lo si considera una sorta di bevanda dissetante da bere sia durante i pasti che nell' arco della giornata. E' ovvia quindi la difficoltà di quantificare una dose accettabile esprimendola sotto forma di tazze o tazzine. Ma, pur considerando soltanto il caffè bevuto in Italia, la sua composizione varia anche in base al metodo di preparazione. Prendiamo per esempio la caffeina. Contrariamente a ciò che molti pensano, il suo contenuto è maggiore nel caffè preparato con la moka rispetto a quello espresso che, a sua volta, contiene meno caffeina se è di tipo ristretto o normale anzichè lungo, dato che, in quest' ultimo caso, la maggior quantità d' acqua estrae più sostanze dalla miscela. E se volessimo definire una dose tossica? Potremmo
farlo, rifacendoci, ancora una volta, alla caffeina. La dose di caffeina
che provoca la comparsa di segni di tossicità è pari a 10
mg per KG di peso corporeo. Quindi il caffè è un prodotto sicuro? Rispondiamo con le parole del professor Garattini, direttore dell' Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che nel libro << Caffeine, coffee and health >> recentemente pubblicato da Raven Press, afferma che le informazioni disponibili fino ad oggi sono rassicuranti riguardo alla sicurezza del caffè, soprattutto quando sia assunto con moderazione. E il caffè decaffeinato che cos'è? Si tratta di caffè dal quale attraverso procedimenti diversi, è estratta la caffeina in modo tale che il suo contenuto per tazza risulta molto basso, inferiore cioè, ai 5 mg. Cosa c'è in una tazzina di caffè? Qui
sotto, il contenuto in caffeina di alcune bevande. Per quanto riguarda
il caffè, la quantità presente varia secondo il metodo di
preparazione che è stato utilizzato. Quantità medie di caffeina in mg Una tazzina di caffè espresso 45/100 Una tazzina di caffè filtro 60/120 Una tazza di te 20/70* Una lattina di bibita tipo cola 35/75 Una tazza di cioccolata 10 *dipende dal tempo d' infusione: dopo venti minuti il contenuto di caffeina del te può eguagliare quello del caffè.
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